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Esplorare l’Alto Adige: Un Modello per la Pace e l’Autonomia

Una rapporto di Séan Thomas Cummins, Center for Autonomy Experience, Eurac Research

Questo ottobre, l’Istituto di Studi Federali Comparati e il Center for Experience, Eurac Research, e il Centro Europeo per gli Studi Curdi (EZKS) hanno accolto una delegazione di esperti siriani a Bolzano nell’ambito del viaggio di studio Partecipazione Politica in Alto Adige: Ispirazioni per il Processo di Pace Siriano, e ho avuto la fortuna di partecipare. La visita di tre giorni ha offerto l’opportunità di immergersi nella storia unica, nel paesaggio culturale e nel successo del Alto Adige nel promuovere l’autonomia provinciale, fornendo preziosi spunti per regioni come la Siria, che affrontano sfide simili in termini di diversità etnica e governance.

I partecipanti hanno esplorato come l’Alto Adige, attraverso decenni di negoziati e cooperazione, sia diventato un faro di autonomia regionale, offrendo un esempio di come i diritti delle minoranze e la convivenza multilingue possano essere tutelati all’interno di un quadro politico.

Giorno 1: Il Contesto Storico e il Sistema Politico dell’Alto Adige

Il viaggio della delegazione è iniziato con un’introduzione alla storia dell’Alto Adige, tenuta da Josef Prackwieser. Dall’annessione all’Italia dopo la Prima Guerra Mondiale, attraverso i difficili anni dell’italianizzazione forzata sotto Mussolini, fino all’Accordo di Parigi del 1946, il percorso del Sudtirolo verso l’autonomia è stato segnato da lotte, ma anche da una grande resilienza.

I partecipanti hanno inoltre appreso il funzionamento del sistema politico sudtirolese, con un focus sullo Statuto di Autonomia, che garantisce ampi diritti alle comunità di lingua tedesca, italiana e ladina. Queste discussioni, guidate da Elisabeth Alber e Carolin Zwilling, hanno costituito un punto di partenza per riflettere su come sistemi simili di inclusione politica potrebbero essere considerati anche in Siria. Il primo giorno si è concluso con una visita guidata di Bolzano, condotta da Prackwieser.

Giorno 2: Diritti Linguistici e Rappresentanza Politica

I diritti linguistici sono al centro dell’identità politica dell’Alto Adige. Una presentazione di Petra Malfertheiner ha illustrato come la provincia gestisce la governance multilingue attraverso l’istruzione scolastica, l’amministrazione e la vita quotidiana. La delegazione ha discusso i parallelismi tra l’approccio dell’Alto Adige e la diversità linguistica in Siria, in particolare il ruolo della lingua curda.

Successivamente, la delegazione è stata calorosamente accolta presso il Consiglio Provinciale dell’Alto Adige, dove sono stati ricevuti da Harald Stauder, e successivamente hanno partecipato a una sessione presso l’Euroregio Tirolo-Alto Adige-Trentino con Christoph von Ach. Questi incontri hanno fornito ai partecipanti una comprensione dettagliata di come funziona l’autonomia provinciale e regionale nella pratica e dell’importanza della cooperazione transfrontaliera per una provincia come l’Alto Adige.

Giorno 3: Diritti delle Minoranze e Connessioni Europee

L’ultimo giorno del viaggio di studio ha ampliato il focus per esaminare le relazioni dell’Alto Adige con Roma, l’Austria e il contesto europeo della protezione delle minoranze. Günther Pallaver e Marc Röggla hanno condiviso approfondimenti su come il modello dell‘autonomia dell‘Alto Adige sia stato plasmato dalle sue interazioni con stati vicini e altre regioni e province all’interno dell’Italia, e su come viene trattata la protezione delle minoranze in Italia e in Europa.

Uno dei momenti salienti del viaggio è stato la visita a Ortisei, un splendido paese nel cuore della Ladinia, dove la delegazione ha incontrato il sindaco Tobia Moroder. Moroder ha spiegato come la minoranza ladina prospera in Alto Adige, dimostrando che anche le comunità linguistiche più piccole possono fiorire se adeguatamente protette.

Key Takeaways: Applicare il Modello Altoatesino alla Siria

Durante tutto il viaggio, la delegazione siriana ha riflettuto sugli insegnamenti che l’Alto Adige può offrire per il loro contesto. Autonomia, diritti delle minoranze e decentralizzazione sono stati temi ricorrenti nelle discussioni. Nonostante le significative differenze tra le due regioni, i partecipanti hanno riconosciuto che l’esperienza altoatesina nel gestire la diversità etnica e nel raggiungere la stabilità politica potrebbe offrire un modello per la governance post-conflitto in Siria.

Gli ospiti siriani hanno espresso grande interesse nell’esplorare come questi principi possano essere adattati per promuovere pace e stabilità nella loro patria, sebbene il sostegno alla decentralizzazione in Siria sia ancora limitato.

Un Cammino Verso il Futuro

Quando la delegazione ha lasciato Bolzano, si percepiva un sentimento di ottimismo. Il percorso dell’Alto Adige offre non solo una lezione sulla protezione delle minoranze, ma anche sulla forza del dialogo e della governance inclusiva. Un ringraziamento speciale va alla delegazione siriana, all’EZKS, al Center for Autonomy Experience, e naturalmente alle interpreti che hanno reso possibili queste importanti conversazioni.

Questo scambio ha dimostrato che le sfide affrontate dalle regioni che lottano con la diversità e i conflitti possono essere superate attraverso la cooperazione, il rispetto reciproco e l’impegno per i principi democratici.

Sottolineando la partecipazione politica, la protezione delle minoranze e l’apprendimento interculturale, questo viaggio di studio offre la speranza che la storia dell’Alto Adige possa servire come modello per coloro che lavorano per la pace in altre parti del mondo.

Photo: Adobe Stock / Rawpixel.com